Il Dna può rilevare la recrudescenza della malattia al colon e al retto (Repubblica )
COME stanare un tumore con semplice esame del sangue. E quello che stanno sperimentando, con successo, due medici dello storico ospedale di via Venezian, l'Istituto dei tumori. Si tratta di Ermanno Leo, direttore della divisione di chirurgia specializzata negli interventi al colon e al retto, e Marco Pierotti, il numero uno della oncologia sperimentale. Da nove mesi hanno unito le loro forze per contrastare un nemico estremamente insidioso. Chi ha subito un intervento al colon o al retto, deve sottostare a controlli pesanti e fastidiosi, per tenere a bada il tumore ed evitare ricadute, spesso mortali. Così i due medici milanesi, hanno sperimentato un nuovo test basato su un semplice esame del sangue. U n test sofisticato seguito da un approfondimento genetico che permette di capire, attraverso la misurazione del Dna che circola nel plasma del sangue, se il tumore ha rialzato la testa e occorre affilare di nuovo le armi. II test, già utilizzato per il cancro del polmone, viene sperimentato, per la prima volta in Italia, anche per i due temibili tumori dell'intestino. Cento i pazienti coinvolti in questo progetto che sta offrendo importanti risultati e che sarà al centro del congresso internazionale che si terrà a Milano, da domani a lunedì, al Marriott Hotel. Al summit sono previsti mille esperti provenienti da 18 paesi. Ma perché questo test è mirato solo ai tumori del colon e del retto? Gli specialisti rispondono con i dati. In Italia i pazienti colpiti da questa patologia sono 36 mila e lo scorso anno i morti sono stati 18 mila, una vera strage. Che, tra l'altro, non accenna a placarsi. Per quest'anno, è previsto un aumento del 20 per cento dei malati, un record negativo, che ha spinto i due medici a trovare armi intelligenti per combattere un nemico più feroce che mai.
LAURA ASNAGHI
